Genetica nella narrativa

Boris Karloff nel film Frankenstein del 1931 di James Whale, basato sul romanzo di Mary Shelley del 1818. Il mostro è frutto di un esperimento scientifico immorale.

Aspetti della genetica tra cui mutazione, ibridazione, clonazione, ingegneria genetica ed eugenetica apparvero nella narrativa a partire dal 19º secolo.

La genetica è una scienza giovane, ebbe inizio nel 1900 con la riscoperta dello studio di Gregor Mendel sull'ereditarietà dei tratti nelle piante di pisello. Durante il 20º secolo questa scienza si sviluppò dando vita a nuove scienze e tecnologie tra cui la biologia molecolare, il sequenziamento del DNA, la clonazione e l'ingegneria genetica. Le implicazioni etiche vennero messe a fuoco con il movimento eugenetico.

Da allora, molti romanzi e film di fantascienza hanno utilizzato aspetti della genetica come espedienti della trama, spesso seguendo due strade: un incidente genetico con conseguenze disastrose; o, la fattibilità e l'opportunità di un'alterazione genetica pianificata. Il trattamento della scienza in queste storie è stato irregolare e spesso irrealistico. Il film Gattaca tentò di ritrarre la scienza in modo accurato, ma venne criticato dagli scienziati.


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